CHE SIA SOLO COLPA DEL CORONAVIRUS?

sabato 1 aprile (21.00)
commedia dialettale

Compagnia LA GIOSTRA (Vicenza)
regia di Luisa Vigolo

Le tre sorelle, Antonia, Brigida e Jole, sono terrorizzate dalla nuova pandemia.
Il loro terrore viene amplificato dalle notizie (mal)riportate dalle amiche Genuflessa e Gesuina.
Antonia, influenzata da dicerie e da fake news, si convince di essersi presa il terribile virus e la situazione sembra diventare tragica quando due sanitari, bardati dalla testa ai piedi, si recano nell’abitazione delle sorelle.
A complicare il quadro ci si mettono Fra Giacomo, che col suo giro di confessioni aiuta i contagiati pentiti a salire in Paradiso, e una bottiglia di “1000 erbe”, che porta la povera Antonia ad avere uno strano colloquio col defunto spasimante Modesto.
Alla fine delle tragicomiche avventure sarà proprio una “Corona” a risanare lo spirito e riportare a tutti una perfetta guarigione!

ENNE COME NESSUNO

sabato 4 marzo (21.00)
commedia contemporanea

di Bruna Cunico
Compagnia ARCA ACT (Vicenza)
regia di Bruna Cunico

“Ti farò sentire una regina”, “Sei così bella da togliere il fiato”, “Sei solo mia”, “Ma chi ti credi di essere?” “Sei una zoccola”, “Non so che m’ha preso, non lo farò mai più”, “Se mi lasci mi ammazzo”, “Se mi lasci TI ammazzo”: parole, frasi che tracciano l’evoluzione lenta e inesorabile della violenza di genere. In un contesto socioculturale maschilista e bigotto, il sogno di una storia d’amore diventa un incubo apparentemente senza risveglio; l’identità si perde, la stima crolla, la volontà si annulla. Ma può una storia di inaudita violenza e irrazionale follia, essere raccontata con velata ironia e fine arguzia? Sì, se la narrazione si traduce in una sequenza di azioni totalmente spogliate della loro intrinseca drammaticità. Così, sopra un palcoscenico improvvisato, il diario di una ragazza che quella storia l’ha vissuta davvero diventa il canovaccio di una kermesse altrettanto improvvisata, dai toni leggeri e a tratti addirittura canzonatori. Il dramma perde i suoi contorni e sfuma in commedia, e la commedia rivela nuova vita: una vita in cui le paure bruciano al fuoco del coraggio e la dignità offesa, calpestata e percossa rinasce dalle ceneri più forte, più solida e più viva che mai. Come l’Araba Fenice.

UNA LETTERA DI TROPPO

sabato 18 febbraio (21.00)
commedia brillante

di Valerio di Piramo
Compagnia IL COVOLO (Longare)
regia di Martina Angela Quaranta

Anna e Gilberto, moglie e marito, tornano da una breve vacanza e trovano la casa sotto sopra. Chi sarà mai stato? Ci sono stati i ladri? Entrambi hanno ricevuto una telefonata sospetta: una lettera avrebbe rivelato qualcosa al proprio coniuge. Ma cosa? Due amici, o meglio complici, Antonio e Paola sono stati incaricati di cercare la lettera durante il soggiorno fuori casa. I due incontrano, però, i proprietari dell’agenzia investigativa “Luce Chiara” assunti per nascondere la lettera e mettere in disordine la casa. A questo punto della storia, chi ha affidato loro questo incarico?
Molti sono i dubbi, i sospetti attorno cui si svolge la storia. Ci saranno due figure comiche e allo stesso tempo intriganti: la zia (così parrebbe) Maria e la signora Svetlana.
Alla base della storia vige la poca comunicabilità, il dubbio, la bugia, quest’ultima resa ancora più nota dal personaggio di Piero che, con tono umoristico, intreccia varie relazioni con molti personaggi della storia. Come andrà a finire questo travagliato racconto? O, meglio ancora, avrà una conclusione?

MESSALINA VA IN VACANZA

sabato 4 febbraio (21.00) – REPLICA sabato 11 febbraio stessa ora
commedia brillante in due atti

di Giuseppe Aronne
Compagnia ARCADIA (Torri di Quartesolo)
sceneggiatura e regia di Franco Picheo

Ai tempi della Roma dei Cesari, Claudio e Messalina: l’imperatore anziano, zoppo e balbuziente e la sua giovane, scaltra ed esuberante terza moglie, che secondo le cronache dell’epoca lo tradiva sistematicamente e lo raggirava a suo piacimento. Lo scandalo animava il pettegolezzo di tutta Roma duemila anni fa, e lo stesso accade ancora oggi: le vicende di uomini ricchi e in là con gli anni che si accompagnano a giovani donne attraenti ed arriviste sono spesso al centro del gossip contemporaneo. Proprio questa trasposizione dà origine alla commedia in due atti “Messalina va in vacanza”, scritta da Giuseppe Aronne e riadattata dal regista Franco Picheo per la compagnia Arcadia di Torri di Quartesolo
I protagonisti sono proprio loro, Claudio Cesare e Valeria Messalina, che però ai giorni nostri diventano un ricco commendatore di una certa età, zoppo e balbuziente, abituato da sempre ad essere servito, riverito e adulato da tutti, e la sua procace terza moglie, dal passato e dal presente molto chiacchierati. La coppia parte per una breve vacanza …