sabato 28 novembre (ore 21.00)
commedia in lingua, teatro d’autore
Compagnia L’AQUILONE (San Nazario) – libero adattamento e regia di Ottorino Lelio
Fra le grandi commedie Molieresche è quella in cui ha maggior spazio l’elemento farsesco, anche se esso appare sempre strettamente collegato all’azione scenica. Liberamente tratto da “Aulularia” (la pentola del tesoro) di Tito Maccio Plauto, questa commedia è il più perfetto esempio del modo con cui Molière sapeva, nell’imitazione di un modello tradizionale, rinnovarne genialmente il tema, infatti, il suo Avaro è un personaggio grottesco ma anche drammatico, la cui psicologia è notevolmente complessa, poiché, contrariamente all’Euclione di Plauto, povero in canna, (malgrado la sua pentola d’oro) Arpagone, incarna invece la nobiltà francese, cosicché, pur nella sua follia, egli è tenuto a onorare il suo rango di signore del XVII° secolo. E sarà proprio da questi goffi tentativi, di dimostrare un’agiatezza che nella realtà non può essere, data la natura tirata del protagonista, che nasce la comicità e il divertimento di questa allegra commedia. Arpagone vive nel terrore di essere derubato del suo tesoro e costringe i suoi due figli (Cleante ed Elisa) a vivere nelle più assolute ristrettezze. Le cose si complicano quando il vecchio decide di sposare la giovane Marianna, di cui anche Cleante è invaghito. Sarà l’intervento dello scaltro servo-tuttofare Freccia, che toglierà per tutti le castagne dal fuoco, anche se…
Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4