OCCUPAZIONE ABUSIVA

sabato 19 novembre (ore 21.00)
teatro contemporaneo d’attualità
da “Le Squat” di Jean Marie Chevret per la regia di Antonio Zanetti
Compagnia DELLA TORRE (Ponte San Nicolò PD)

03-occupazione-abusivaE’ una commedia divertente ed attuale che pur nella comicità dell’intreccio, non perde l’occasione di trasmettere un messaggio positivo su un tema più che mai attuale.
Un testo sul conflitto generazionale e sulle differenze sociali, con situazioni divertenti, dialoghi moderni e personaggi ben delineati – nelle loro caratteristiche sociali e psicologiche – grazie anche a una cura del linguaggio (quello pulito e alto della borghesia e quello quotidiano della strada degli immigrati). Due mondi che si scontrano e poi si integrano.
Il titolo originale “Le squat” ha rappresentato nel 2000 il felice debutto nella scrittura teatrale di Jean Marie Chevret, che l’anno successivo ha ricevuto il premio “Molière” come miglior testo comico. Ha ricevuto poi il Premio de la Solidarité et de l’Anti-Racisme attribuito dalle ONG dell’ONU.
Un appartamento di un quartiere borghese di Parigi viene occupato da una giovane coppia, Samir un algerino e Natasha una ragazza dell’Est, senza permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, suocero di Teresa, portiera del palazzo. Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l’accordo con Manuel è di poter solo sostare nell’appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell’appartamento, le sorelle Maryvonne e Jeanne Figeac, sono in vacanza e quando tornano a sorpresa e capiscono la situazione hanno reazioni diverse: l’intransigente vorrebbe mandare via la coppia clandestina con l’aiuto della polizia mentre l’altra propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora teneri ora drammatici, si realizza finalmente prima una reciproca curiosità, poi una affettuosa accettazione. Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l’evoluzione dei personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere, l’humor, l’amore e il dialogo tendono a dimostrare come il razzismo, l’intolleranza e le barriere sociali si possono combattere e superare grazie a una volontà reale di ascoltare e comprendere l’altro.

SIORI E POARETI

sabato 5 novembre (ore 21.00)
teatro dialettale

traduzione in lingua veneta dall’originale “Miseria e nobiltà” di Edoardo Scarpetta per la regia di Francesco Baruffato – Compagnia “Insieme per far filò” (Arcugnano)

02-siori-e-poaretiFelice è un povero scrivano di strada, perennemente senza soldi.Condivide un paio di stanze in affitto con la compagna Palma, il figlio Carletto, nonché l’amico Natale, un fotografo ambulante, con la moglie Pasqua e la figlia Paolina. Un giorno si rivolge a loro un giovane nobile e ricco, il marchesino Eugenio Favetti, che desidera sposare Gemma, figlia dell’ex cuoco Gaetano Semolone. Il progetto è osteggiato dal marchese Ottavio, padre del ragazzo, che non gradisce una nuora di umili origini. Ed ecco confezionato l’escamotage: il giovane nobile innamorato chiede a Natale e ai suoi amici di recarsi a casa del cuoco, fingendosi parenti altolocati, ed ottenere l’assenso alle nozze.

Ma la situazione peggiora ulteriormente poiché il maturo marchese Ottavio è anch’esso innamorato di Gemma, frequentandola sotto le mentite spoglie di un non meglio identificato signor Bebè! Scoperto l’imbroglio, scoppia il finimondo e al marchese non resta che acconsentire alle nozze tra i due giovani innamorati.

Finale ricco di sorprese con altri matrimoni imprevisti …

 

 

AMORE, SPARAMI!

sabato 22 ottobre (ore 21.00)
commedia brillante d’Amore e Tradimento

tratta da “Central Park West” di Woody Allen per la regia di Melissa Franchi – Compagnia “TEATRO DI SABBIA” (Vicenza) in collaborazione con “ASSOGEVI” Vicenza

01-amore-sparamiAmore, Sparami! è un atto unico comico tratto dal testo teatrale “Central Park West” di Woody Allen. Il tema è quello di sempre: l’amore e il tradimento. Due coppie si confrontano e scontrano nel bizzarro tentativo di ritrovare una normalità di coppia e di vita che, come spesso accade in Allen, risulta anomala, ipocondriaca e nevrotica. Lo spettacolo è ricco di battute divertenti ed irriverenti, carico di quella comicità nevrotica e vertiginosa che da sempre caratterizza le produzioni del grande regista e scrittore americano.
Bianco e nero, Follia e ragione, Amore e odio. L’idea registica alla base dello spettacolo è questa: il doppio, il contrasto, l’opporsi di forze costruttive e distruttive che determinano l’evolversi di una vicenda che precipita verso il cataclisma, per poi risolversi nel più semplice dei modi: ridendo!
I personaggi si scagliano l’uno contro l’altro, in un susseguirsi di battute a catena di grandissima comicità; nevrotici quasi all’inverosimile, eppure così naturali, umani e così vicini a noi, tanto da creare un meraviglioso legame con il pubblico, che ride perché si rivede e perché sa che forse, alla fine, può dire di non essere così folle. Forse.
La scena è volutamente spoglia, riempita con semplici oggetti “scagliati” con rabbia: due sedie, un tavolo, fogli, alcolici, fazzoletti e semi di zucca. Tutto qui. Tutto bianco e nero. La follia sembra non aver colore. La scelta di una scena così semplice si lega soprattutto al fatto che il testo si recita da sé: le parole sono veloci, le battute serrate e dinamiche.

Il testo di Woody Allen è il vero spettacolo. La vera scena. La musica? Rigorosamente dal vivo, affidata ad un pianista che accompagna la vicenda con semplici motivetti anni ’80. Le luci? Fredde, cinematografiche, chirurgiche e a contrasto. Il Pubblico? Ride. Tanto basta.

Protagonisti dell’irresistibile piéce saranno Mattia Bertolini (Sam), Diego Dalla Benetta (Howard), Melissa Franchi (Phyllis), Maria Faggionato (Carol) e Mirta Pegoraro (Juliet). Regia di Melissa Franchi, al pianoforte Simone Cosma, scene di Matteo Monzardo, disegno luci di Alessandro Modini.

AH! LA GELOSIA

sabato 23 aprile (ore 21.00)
teatro dialettale

di Antonio Stefani, liberamente tratta da “La Jelosie” di A.Bisson per la regia di Aldo (Alvin) Zordan – Compagnia ASTICHELLO (Cavazzale)

11 gelosiaAutentica macchina comica questa commedia in lingua veneta, ambientata negli anni ‘cinquanta, appare tutt’oggi di grande attualità. Quanti sono in effetti i matrimoni, minati da tradimenti e sospetti, come quello dei protagonisti Luisa e Franco in cui la gelosia di lei logora senza tregua il rapporto creando in casa continue tensioni? E cosa succede se intervengono …. i genitori per dimostrare come la litigiosità mini alle fondamenta le basi del matrimonio, che dovrebbero invece posare su un solido strato di armonia, fiducia e serenità? Ecco allora che, tra risse verbali vere e fasulle, in questa storia si inseriscono vari vivaci personaggi che con la loro comicità invitano il pubblico a divertirsi di fronte alla tormentata vicenda, inserendo variazioni sui temi principali della commedia: il sospetto, il tradimento e, fortunatamente, la riconciliazione. Significativa nel finale dello spettacolo, l’attrice che si rivolge al pubblico con una battuta che chiarisce l’origine di tutte le incomprensioni coniugali: “Anche la gelosia, certe volte, è la tomba del matrimonio… Alle donne dico che i mariti bisogna compatirli un po’ perché si credono sempre dei dongiovanni! E agli uomini dico che, tante volte, quello che hanno in casa è meglio di quello che cercano fuori casa… Parlarsi bisogna, dirsi le cose, e certe volte… conviene fidarsi!“

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

I RUSTEGHI

sabato 19 marzo (ore 21.00)
teatro goldoniano

di C.Goldoni, riduzione e adattamento di Giorgio Amodeo per la regia di Gianfranco Saletta – GRUPPO TEATRALE PER IL DIALETTO DI TRIESTE E GORIZIA

09 rusteghiCostituisce uno dei vertici assoluti della drammaturgia goldoniana. “Rusteghi” sono esseri burberi e irosi, esempio estremo di come l’uomo borghese, attento alle sorti economiche e alla rispettabilità della famiglia, possa degenerare, divenendo gretto e prepotente. La vicenda ha per protagonisti quattro rusteghi: Lunardo, Canciano, Simone e Maurizio. Quando Lunardo decide di combinare il matrimonio della figlia Lucietta con Filippetto, figlio di Maurizio, senza che gli sposi vengano avvisati, le donne decidono di ribellarsi. Margarita, matrigna di Lucietta – aiutata da Felice, moglie di Canciano e Marina, moglie di Simone – all’insaputa dei rusteghi, riesce a far sì che i due giovani possano, prima delle nozze, almeno incontrarsi. I quattro uomini, saputa la cosa, montano su tutte le furie, ma è Felice, nel corso della splendida scena finale, a dimostrare quanto assurdo sia il comportamento dei rusteghi; questi, seppure di malavoglia, riconoscono i loro torti e si rassegnano ad accettare la nuova situazione. La commedia si caratterizza per una analisi psicologica particolarmente attenta, che trova riflesso anche sul piano linguistico: il dialogo brioso e spumeggiante delle donne si contrappone a quello cupo e nervoso degli uomini. Viene messo in scena lo scontro tra il nuovo e l’antico, tra una concezione di vita rigida e una più moderna, fondata sul dialogo e sulla reciproca comprensione, analizzando anche la condizione femminile e la sua nascente emancipazione; l’uomo infatti rappresenta il passato, e la donna l’equilibrio, la serenità e il progresso.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

I PROMESSI SPOSI

sabato 12 marzo (ore 21.00)
commedia-rivisitazione da “classico letterario”

dal celebre “romanzo storico” di Alessandro Manzoni per la regia di Benoit Roland – Compagnia TEATROIMMAGINE (S.Maria di Sala)

08 promessi sposiPer parlarvi di questo straordinario spettacolo, prendiamo a prestito quanto dice il regista: “E’ strano, ma nella mia cultura francofona, belga, “I promessi sposi” è un romanzo sconosciuto di cui non si parla neanche al liceo. Invece, Victor Hugo (il nostro Manzoni) ogni italiano sa chi è stato e che ha scritto “I miserabili”. Ma perché? Perché “I promessi sposi” non hanno mai varcato le Alpi? Cosa rinchiude di speciale questo romanzo, che da quasi due secoli fa parte della coscienza collettiva di tutto un popolo? Tante sono le domande che hanno alimentato il nostro lavoro, la nostra ricerca.
Che un belga metta in scena un tale “monumento” della letteratura italiana può sembrare pretenziosa follia. Al contrario, penso che questo ci permetta di dissacrare questo classico, più per divertimento che per sfida. In effetti “le jeux” è il filo rosso di tutto lo spettacolo: “jeux” è una parola francese che ha questo doppio significato di “gioco” ma anche di “recitazione”. Ma attenzione, non vogliamo offrire al pubblico uno spettacolo recitato, bensì giocato, offrire il lato festoso del teatro dove l’attore non è uno strumento di un testo, di un regista, d’una scenografia, ma di se stesso.
Rappresentare questa saga infinita, questo “tourbillon” di personaggi in cinque attori e un musicista è come fare un salto mortale su una corda sospesa: tu fai Lucia, ma poi diventi la Contessina Attilia che si traveste da gendarme mentre Agnese fa il Griso, Renzo si trasforma in Don Rodrigo, Don Abbondio è la Monaca di Monza ed Azzecca Garbugli è anche Padre Cristoforo, il tutto coronato dalle allegre note di una fisarmonica.
Ogni attore ha allo stesso tempo il doppio ruolo d’artefice e vittima delle proprie azioni per narrare al pubblico una storia immortale, drammatica e crudele, ironica e grottesca, tenera e romantica, ma soprattutto attuale.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

LA MOGLIE, L’AMANTE E IL … MONSIGNORE

sabato 27 febbraio (ore 21.00)
commedia brillante contemporanea

di Roberto Fera per la regia di Daniele Berardi – Compagnia NAUTILUS CANTIERE TEATRALE (Vicenza)

07 moglie amantePur di ottenere un insperato posto in banca il giovane Ettore, nipote del Monsignor Maini, diventa l’amante della signora Campogallo, moglie di un banchiere. I due si rendono presto conto di quanto sia duro e rischioso il “mestiere” dell’amante, perché la vicenda diventa sempre più ingarbugliata e divertentissima, grazie anche all’intervento di una vecchia zia creduta morta, di un’equivoca donnina e di una cameriera con bebè, e a nulla servono gli interventi dello zio prelato per salvare Ettore da una rovinosa valanga di disavventure.
Il titolo strizza l’occhio alla commedia degli anni ’60 e ad un tipo di comicità che ha il suo punto di forza nel prendere in giro i vizi della borghesia. La messa in scena della compagnia Nautilus crea un vortice di equivoci, spassosi sottintesi e scambi di persona, in un crescendo di situazioni esilaranti. Le situazioni comiche sfociano ben presto in complicazioni farsesche, dove i surreali imprevisti e le caratterizzazioni dei personaggi trascinano nel puro divertimento.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

A NON SAVERLA GIUSTA

sabato 13 febbraio (ore 21.00)
commedia dialettale

di Loredana Cont per la regia di Italo Cunico – Compagnia PIOVENE TEATRO (Piovene Rocchette)

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Ambientata negli anni ’60 si inserisce nel tipico filone della commedia tradizionale, dialettale, presentando la classica famiglia con un padre equilibrato, moglie bisbetica, cognata zittella e bigotta, nonno ironico e un po’ avaraccio e brava figliola ventenne e inaspettatamente e drammaticamente incinta. Un testo ricco di battute di assoluto divertimento, che porterà il pubblico a rievocare tempi lontani dai nostri usi e costumi di oggi. La storia si svolge nell’arco di una giornata. Mariotta aspetta con impazienza il ritorno della sorella Caterina da “Lourdes”, e cerca di coinvolgere nella sua ansia anche il marito Menego e il suocero Nane ai quali, in verità, della Caterina e dei suoi frequenti pellegrinaggio poco importa. Quando Caterina arriva con una valigia di madonnette di acqua santa , inavvertitamente sente la nipote Lina fare un certo discorso all’amica Rosetta dal quale discorso intuisce senza possibilità di errore che la ragazza è incinta. E’ quindi indispensabile comunicare ai componenti della famiglia la drammatica realtà. Ma la ragazza è “ingroppata” o no? A non saperle giuste le cose quanti sbagli si fanno?

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

DI MALE IN MEGLIO

sabato 23 e 30 gennaio 2016 (ore 21.00)
commedia brillante contemporanea

di Giuseppe Aronne, adattamento e regia di Franco Picheo – Compagnia ARCADIA (Torri di Quartesolo)

05 di male inmeglioNei suoi “Esercizi di Stile”, lo scrittore francese Raymond Queneau raccontò la stessa breve storia in 99 modi differenti, enfatizzando di volta in volta uno specifico stilema narrativo: dalla versione piena di esclamazioni, a quella sviluppata solo sulle domande, passando per quelle centrate sulle cinque diverse percezioni sensoriali, e così via. “Di male in meglio!”, libero riadattamento scenico della versione originale scritta da Giuseppe Aronne, si presenta infatti come la commedia dei “mille e uno” equivoci. È questa senza dubbio la chiave narrativa preponderante della commedia: i malintesi, i qui pro quo, gli scambi di persona, le sostituzioni di oggetti si susseguono in un crescendo inarrestabile nel corso dei due atti.
La trama ci porta a seguire con simpatia ed apprensione le vicende della giovane Giorgia, la bella figlia dei benestanti Flavio e Lucrezia. Così benestanti che hanno alle loro dipendenze una servitù molto ampia, compresa l’intera famiglia dei fattori che badano ai campi e agli animali. Manco a dirlo, il figlio dei fattori, Luca, è un bel ragazzo coetaneo di Giorgia: tra i due, cresciuti insieme fin da piccoli, scocca fatalmente la scintilla dell’amore… Lo spettatore naturalmente tifa fin da subito perché il nobile sentimento trionfi, ma di mezzo ci si mette appunto una lunga serie di equivoci che si accavallano uno all’altro con molteplici sfaccettature, complicando le relazioni tra i vari personaggi:dai sintomi di una malessere che si prestano a varie diagnosi, ad un sogno così vivido da sembrare realtà;da una tazza di brodo per il cane scambiata per il tè da servire agli ospiti, a due cartelle cliniche invertite, fino alle parole sentite solo parzialmente, male interpretate, e poi più volte travisate passando di bocca in bocca (specie se qualche bocca in questione ha bevuto più di un bicchiere di troppo…
A questa concatenazione di equivoci si aggiunge la personalità sopra le righe di molti personaggi, come ormai abitudine per Arcadia, che ha nelle caratterizzazioni uno dei suo “marchi di fabbrica”: una serva insofferente e irriverente, un figlio mammone e un po’ cretino, una psicologa ninfomane, aumentano gli spunti per confondere ulteriormente le carte in tavola. A tutto beneficio del pubblico, che può divertirsi alle spalle degli stralunati e sventurati protagonisti, fino a festeggiare insieme a loro l’immancabile lieto fine.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

LE IMPIEGATE

sabato 5 dicembre (ore 21.00)
commedia brillante contemporanea

Compagnia LA TORRE (Ponte San Nicolò) – testo e regia di Antonio Zanetti

04 impiegatePaola, Lisa e Clara, lavorano presso l’Agenzia Morini tiranneggiate dalla signora Erika, moglie del titolare. Unico svago a loro concesso durante la giornata è la visita di Assunta, la svagata ed esuberante portinaia del condominio, e di Cosimo, suo cugino addetto alle pulizie. Il signor Riccardo Morini, che poco si dedica al lavoro, si fa vedere solo quando ha bisogno di elemosinare quattrini dalla moglie per le sue “spesucce”. Ed è proprio a causa di una di queste incaute spesucce che Erika scopre che lui, il titolare dell’agenzia, ha una storia con una delle impiegate, la quale aveva tenuta segreta la cosa anche con le sue colleghe.
Erika, furiosa, si reca di sabato pomeriggio a casa di Paola trovandovi, per una combinazione di eventi, anche Lisa, Clara, Assunta e Cosimo oltre a Riccardo, precipitatosi là per salvare il salvabile. Decisa a scoprire chi sia la “ganza” del marito, si trova di fronte alla reazione delle ragazze e anche di Assunta che per salvare Lisa da rappresaglie, confessano a turno di essere ciascuna l’amante del signor Morini. Ne segue un parapiglia nel quale Riccardo – che vigliaccamente scarica Lisa definendosi vittima incolpevole delle circostanze – ed Erika hanno la peggio e vengono buttati fuori dall’appartamento.
Le tre amiche però, licenziate in tronco, sono rimaste senza lavoro. Paola, Lisa e Clara, disperate, umiliate e punite per aver difeso la loro dignità sembrano soccombere. Ma alla fine avverrà qualcosa di inaspettato che aprirà loro nuovi orizzonti e l’opportunità di un futuro migliore.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

L’AVARO di J.B Poquelin, detto Molière

sabato 28 novembre (ore 21.00)
commedia in lingua, teatro d’autore

Compagnia L’AQUILONE (San Nazario) – libero adattamento e regia di Ottorino Lelio

03 l'avaroFra le grandi commedie Molieresche è quella in cui ha maggior spazio l’elemento farsesco, anche se esso appare sempre strettamente collegato all’azione scenica. Liberamente tratto da “Aulularia” (la pentola del tesoro) di Tito Maccio Plauto, questa commedia è il più perfetto esempio del modo con cui Molière sapeva, nell’imitazione di un modello tradizionale, rinnovarne genialmente il tema, infatti, il suo Avaro è un personaggio grottesco ma anche drammatico, la cui psicologia è notevolmente complessa, poiché, contrariamente all’Euclione di Plauto, povero in canna, (malgrado la sua pentola d’oro) Arpagone, incarna invece la nobiltà francese, cosicché, pur nella sua follia, egli è tenuto a onorare il suo rango di signore del XVII° secolo. E sarà proprio da questi goffi tentativi, di dimostrare un’agiatezza che nella realtà non può essere, data la natura tirata del protagonista, che nasce la comicità e il divertimento di questa allegra commedia. Arpagone vive nel terrore di essere derubato del suo tesoro e costringe i suoi due figli (Cleante ed Elisa) a vivere nelle più assolute ristrettezze. Le cose si complicano quando il vecchio decide di sposare la giovane Marianna, di cui anche Cleante è invaghito. Sarà l’intervento dello scaltro servo-tuttofare Freccia, che toglierà per tutti le castagne dal fuoco, anche se…

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

VENDESI APPARTAMENTO CON SUOCERA

sabato 7 novembre (ore 21.00)
commedia dialettale

Compagnia C.S.T. Il Palco (Dolo) – regia di Laura Valentini

02 vendesi appartamentoAnni ’50: Rachele è una giovane sposina la cui salute è resa cagionevole da una strana forma di narcolessia. La suocera del giovane ingegnere Umberto, divenuta vedova da poco, si insedia nella casa degli sposi e il suo imponente modo di fare finisce per condizionare irrimediabilmente la figlia e il rapporto di coppia. Secondo l’avvocato Costantino l’unico modo per salvare il matrimonio dell’amico Umberto è quello di mettere in vendita la casa, con suocera annessa! La manovra, tuttavia, è destinata a non riuscire, non solo per l’equivoco generato dall’annuncio poco chiaro nella sezione delle vendite immobiliari, ma soprattutto per un inaspettato secondo annuncio che pare annullare definitivamente il traballante matrimonio. A rendere ulteriormente debole la famiglia ci si mettono una zia suora stranamente lesionata da bombardamenti delle guerre e un medico in pensione, proprietario dell’adiacente appartamento, che somministra singolari rimedi a tutto il caseggiato.”

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UNA TONNELLATA DI SOLDI di Evans & Valentine

sabato 24 ottobre 2015 (ore 21.00)
teatro brillante contemporaneo

Compagnia LA TRAPPOLA (Vicenza) – regia di Alberto Bozzo

01 tonnellataAubrey e Louise sono una simpatica coppia di squattrinati, vivono con noncuranza al di sopra delle loro possibilità economiche, sommersi dai debiti ed inseguiti dai creditori. Giunge improvvisamente la notizia della morte di John, unico, ricchissimo fratello di Aubrey, che da anni risiedeva in America.I coniugi ereditano una tonnellata di soldi e cercano il sistema di intascarla senza render conto ai numerosi postulanti. Ma Aubrey è davvero l’unico erede di quella fortuna? E se invece qualcuno, che si presumeva defunto, si presentasse a rivendicarne i diritti? Tutto può succedere e tutto può complicarsi grazie alle geniali invenzioni della frizzante Louise, agli inopportuni interventi di una zia sorda, a un avido maggiordomo, una cameriera innamorata, una cuoca braccata da un insistente garzone, uno stralunato avvocato e una incontenibile amica della padrona di casa… L’ambientazione è neutra e atemporale, un gioco di colori al limite del fumettistico nei costumi e nel trucco in contrasto con una scenografia bidimensionale, disarmante nella sua infantile semplicità. Un divertissement scoppiettante e pirotecnico che coinvolge lo spettatore grazie ad un susseguirsi di colpi di scena ben congegnati ed ad una recitazione serrata che non lascerà nemmeno il tempo di respirare tra una risata e l’altra!

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4